Recensioni del cd "Stultifera Navis"

Jazzcom - "Stultifera Navis" - Rassegna stampa/web


Giorgio Merighi - "Jazzit" - mar/apr 2006 (estratto)

Il pianista Corrado Abbate, già allievo di Gianni Negro, dalla fine degli anni ’70 ha sempre insistito su una ricerca indirizzata alla qualità... La sua ultima fatica è il cd Stultifera Navis (SFRC – CD018), prodotto da una piccola, ma molto coraggiosa casa discografica condotta da Massimo Visentin (Studiottanta-Fortuna Records), ed eseguito da un quintetto di ottimo livello, con undici brani composti in prevalenza dallo stesso Abbate. Il titolo del disco è emblematicamente legato all’immagine medievale della “nave dei folli”, affrontata in chiave hardbop-modale. Clima molto coinvolgente e rigoroso che rifugge da facili concessioni, come da intellettualismi di maniera. Questo cd è opera molto apprezzabile, che meriterebbe una diffusione ottenibile, diciamolo, solo da chi comanda il mercato.
 

Pierluigi Zanzi - "Suono" - apr 2006

Ancora un disco di buon jazz italiano, ben fatto, proposto con gusto, concepito con un approccio compositivo che, in quel terreno di mezzo (pressochè sconfinato) tra il jazz tradizionale e la modernità, giunge a un risultato che è piacevole ascoltare, anche per via del buon gusto degli esecutori. Jazzcom sono Corrado Abbate al piano (Steinway C, come specificato nel cd), Gigi Di Gregorio al sax tenore, Danilo Pala al sax alto, Roberto Giolito al basso acustico ed elettrico e Carlo Bernardinello alla batteria. Gli undici brani del cd sono composizioni originali, quasi tutte a nome di Abbate, tranne una rivisitazione della Gymnopédie n. 3 di Satie in cui non si compiono devastazioni e riesce il raro evento di produrre qualcosa di nuovo e fresco all’ascolto, mantenendo rispettosamente intatta la bellezza dell’originale. Il resto è buon jazz con tentazioni elettriche, incursioni modali, grazie anche ai due sax che si inseguono e che strutturano molti dei temi con compattezza e solidità. Il gioco di interplay è soprattutto nel contribuire tutti a costruire l’atmosfera di queste composizioni, una sorta di fusion acustica. Molto divertente è il modo in cui vengono proposti alcuni passaggi di Funiculì funiculà; esplorare la musica popolare è un esercizio che di tanto in tanto ci si concede in giro per il jazz, ma il risultato non è mai scontato, come molti esempi dimostrano. Registrazione (buona e calda) analogica, con un bell’ADD in evidenza.
 

Giordano Selini - "Jazzconvention" - apr 2006 (estratto)

Tra accattivante carica, brillante eleganza e spiccata freschezza esecutiva si irradiano i paesaggi jazzistici del quintetto Jazzcom, con Corrado Abbate al pianoforte, autore di pregiate e azzeccate composizioni, Gigi Di Gregorio al sax tenore, Danilo Pala al sax alto, Roberto Giolito al basso e Carlo Bernardinello alla batteria. Abbate... con ponderata spigliatezza... e coordinato discorrere... si libra ben definito e avvincente... l’avvolgente coronare di Pala si intensifica con propulsivo abbrivio in dionisiache spirali... e si invola trascinante in convincenti e briosi affondi... il ben modulato proiettare e mulinare di Di Gregorio... ricco di feeling e di savoir faire, si accende e si irraggia... scendendo con naturalezza in profondità... sulla base della prestante e accurata spinta ritmica, dal calzante sospingere e dallo spumeggiante lanciare, di Giolito e Bernardinello.
 

Marco Bassi - "Jazzconvention" - mag 2006 (estratto)

Sono numerose le radici sonore del progetto Jazzcom... In copertina un inquietante paesaggio di Bosch ci rimanda all’immagine tardo-medioevale della “nave dei folli”.. l’arpeggio a due mani in tempo composto di Abbate... offre agli echi del sassofono lo sfondo di una partenza, il distacco dalla banchina... è l’andamento di un liquido 3⁄4 (Les mots et les choses) a guidarci nelle regioni spaziose dell’invenzione shorteriana... l’inconfondibile sound di Pala al contralto si sposa con il gusto attento di Di Gregorio al tenore. Options presenta una splendida articolazione ritmica con Giolito al contrabbasso... fanno capolino al piano le note mediterranee di Funiculì-funiculà, improvvise e nitide nell’impianto di Dirty Dance. La matrice classica di Abbate, autore di tutte le composizioni, eccetto Dreaming in the sky (di Bernardinello), si fa evidente nell’ariosa introduzione di These foolish themes... brillano la rivisitazione della terza Gymnopedie di Erik Satie e la conclusiva The last flight of Pegasus, tiratissimo episodio hard-bop e felice invito al riascolto. Ancora una volta la voce dei fiati si leva a emblema del viaggio “folle” di ogni musica. Piacevole, brillante nell’ideazione, esperto.
 

Gianmarco Maggiora - "Drum Club" - giu 2006

Jazzcom è un progetto del pianista Corrado Abbate, autore di buona parte dei brani che costituiscono il carico di questa “nave di pazzi”. Con lui sono i saxofonisti Danilo Pala e Gigi Di Gregorio, mentre la sezione ritmica è formata da Roberto Giolito (contrabbasso) e Carlo Bernardinello (batteria). Il gruppo propone un jazz contemporaneo che, partendo dall’hard-bop, accoglie poi elementi di funky, musica latina, classica e popolare. Il risultato è un cd di jazz stimolante come da tempo non ci capitava di ascoltare. Grande attenzione viene posta al rispetto dell’elemento melodico, anche quando i solisti si avventurano verso forme che sfiorano il free jazz. Gli arrangiamenti curano molto gli accostamenti timbrici, che divengono uno degli elementi caratterizzanti di tutti i brani. Abbate spesso si mantiene in secondo piano, tessendo i fili della trama armonica e lasciando il proscenio ai due sax, che alternano fasi giocate sull’impasto timbrico del contralto con il tenore a momenti di solismo che si fanno apprezzare per sentimento (vogliamo chiamarlo feeling?) ed essenzialità. Dal canto suo la sezione ritmica è perfetta, con il calibratissimo ed efficace basso, sia acustico che elettrico di Giolito ed il drumming personale e fantasioso, ma mai invadente, di Bernardinello. L’ascolto procede piacevolmente attraverso le suggestive atmosfere degli undici brani che compomgono il cd, valorizzati anche dall’ottima incisione. La sensazione predominante è la freschezza dell’esecuzione, abbinata alla raffinatezza delle composizioni e degli arrangiamenti. Consigliato anche a chi non è solito frequentare i territori del jazz.
 

Giorgio Coppola - www.giorgiocoppola.it - set 2006 (estratto)

Stultifera Navis, ovvero la Nave dei Folli... "emblema della condizione umana dei malati di mente nella società occidentale, allontanati o segregati in quanto manifestazioni del “lato oscuro” dell’essere umano e delle sue paure inconsce. Pare che un tempo, in certe regioni nord-europee, i folli (e non solo loro...) venissero affidati a battellieri, affinchè questi li conducessero il più lontano possibile dai luoghi d’origine, abbandonandoli al loro destino in altri porti..." Immaginate questa nave, e poi ascoltate il primo brano, appunto Stultifera Navis: in poco più di due minuti vi ritroverete proiettati in questa scena surreale, dove il diverso è tale solo perchè non rispondente ai canoni standard, e per questo troppo pericoloso e destabilizzante... Jazzcom nasce dalla collaborazione tra il pianista Corrado Abbate ed il produttore Massimo Visentin, sotto forma di "gruppo aperto", nel quale nel 2004 sono confluiti il batterista Carlo Bernardinello, il bassista Roberto Giolito, e i sassofonisti Gigi Di Gregorio e Danilo Pala... Ne è nato questo interessante cd, pubblicato nel 2005 dalla Studiottanta-Fortuna Records. Tanta musica, ben undici brani... quasi tutti a firma del pianista Corrado Abbate, eccetto un brano di Bernardinello (Dreaming In The Sky) e uno di Eric Satie (Gymnopedie n°3, bella e sospesa). Brani vari, eclettici, di forte impatto sonoro ed emotivo, dalla cavalcata di ben nove minuti della interessante Prisoners of Crossing, alle semplicità di Les Mots et Les Choses, alla bluenotiana Options, alle dolcezze di These Foolish Themes. Un bel disco, che mi ha colpito per l'afflato evidente tra i musicisti, per le belle sonorità, l'impegno ed il buon gusto. Suonato con disinvoltura ed energia (Remote Access ne è buon esempio), Stultifera Navis è un disco molto gradevole, che si fa ascoltare pur nella sua lunghezza, sia per i temi sempre ben scanditi (sui quali il gruppo punta molto) sia per gli assoli mai eccessivi. Bravo Abbate ad aver arrangiato e coordinato il tutto, al quale però chiediamo un seguito per dare concretezza al progetto.
 

Filippo Schinina - “Percussioni” - gen 2007 (estratto)

Quello proposto da Jazzcom, quintetto composto da Corrado Abbate (piano), Gigi Di Gregorio e Danilo Pala (saxes), Roberto Giolito (basso acustico ed elettrico) e Carlo Bernardinello (batteria), è un jazz fresco e vivace, aperto alle più diverse influenze e contaminazioni, moderno, “progressista”, spregiudicato, che alterna con grande “nonchalance” groove funky e aperture da pop sinfonico, riletture di Satie e passaggi alla Hancock. Troppa carne al fuoco? Molta sicuramente. Eppure il risultato non è mai freddo e cervellotico. Saranno i temi, per lo più semplici e orecchiabili, sarà un approccio diretto e molto comunicativo, ma la musica proposta è sempre di grande impatto e di facile fruibilità. Parte del merito va al drumming grintoso ed energico di Bernardinello. Il tocco deciso ma dinamico alterna con naturalezza accompagnamento swing, fraseggi charly-bordo dall'andamento saltellante, veri e propri groove funky, e contribuisce a rendere la materia sonora varia e imprevedibile.
 

Dario Gentili - "Jazzitalia" - mag 2007

...Il riferimento alla figura tardo-medievale della "nave dei folli"... vuole, forse, anche suggerirci come nessun'altra forma espressiva può rappresentare meglio del jazz il "passare" costantemente attraverso stili e generi senza potersi mai definitivamente acquietare... Nonostante Stultifera navis sia ricco di musica (ben undici brani), di temi molto ricercati e di riferimenti diversi, possiamo riconoscervi ben delineata la sua matrice hardbop, che inoltre non disdegna affatto la lezione del free e della musica modale.... In ogni episodio di Stultifera navis, oltre alla vivacità e a un sincero divertimento, è evidente un fluido e ben equilibrato interplay: il piano di Abbate (dieci dei dodici brani sono sua firma), che sostiene l'architettura di ogni pezzo, si muove sapientemente tra momenti solistici, interventi di raccordo e ritmica, lasciando spesso ai fiati un ruolo di primo piano... Le sonorità dei Jazzcom hanno una forte matrice anni settanta e il loro stile potrebbe quasi essere definito una sorta di fusion acustica. Non sorprende affatto, pertanto, che i Jazzcom siano stati protagonisti di un breve e fortunato tour lo scorso novembre ospitando Mike Mainieri, leader degli Steps Ahead, formazione che negli anni settanta ha fatto la storia della fusion.

Collegamenti:
Recensioni del cd "Dummy and Human"
Intervista a Corrado Abbate
Recensioni del cd "Stultifera Navis"
Recensioni del cd "Speed Jazz"
Recensioni del cd "Brecce"